Paola Del Din: Coraggio, Resistenza e Memoria


 


La storia di Paola Del Din è una delle più straordinarie testimonianze di coraggio e dedizione della Resistenza italiana. Nata nel 1923 a Pieve di Cadore, in Veneto, si trovò a vivere anni difficili, segnati dall’occupazione nazifascista. Da giovane laureata in Lettere presso l’Università di Padova, scelse senza esitazione di unirsi alla lotta partigiana, combattendo al fianco di suo fratello Renato nella Brigata Osoppo. La perdita di Renato, caduto in azione, fu un dolore immenso, ma la spinse ancora di più a portare avanti la causa della libertà.

Con il nome di battaglia Renata, Paola si incaricò di missioni pericolose: staffetta, informatrice, e persino messaggera tra le linee nemiche. Riuscì a raggiungere gli Alleati a Firenze consegnando documenti fondamentali per la Resistenza, dimostrando un’intraprendenza fuori dal comune.

Ma fu nel 1944 che il destino le riservò una sfida ancora più grande: diventare la prima donna paracadutista italiana impiegata in guerra. Addestrata dalle forze britanniche dello Special Operations Executive (SOE) in Puglia, affrontò ben undici voli di guerra prima di essere lanciata sul Friuli occupato. L’atterraggio fu drammatico: una frattura alla caviglia le causò dolore intenso, ma la sua priorità rimase una sola: completare la missione. Si mise subito in movimento e raggiunse i partigiani, senza mai perdere di vista l’obiettivo.

Con la Liberazione, Paola non abbandonò il suo impegno. Vinse una borsa di studio e si trasferì negli Stati Uniti, dove conseguì un Master of Arts presso la Università della Pennsylvania. Tornata in Italia, dedicò la sua vita all’insegnamento e alla divulgazione storica, diventando una custode della memoria della Resistenza. Nel 1957, il suo valore venne riconosciuto con la Medaglia d’Oro al Valor Militare, il massimo onore per chi ha combattuto per la libertà:

«Dopo aver svolto intensa attività partigiana nel Friuli nella formazione comandata dal fratello, ad avvenuta morte di questi in combattimento, viene prescelta per portare al Sud importanti documenti operativi interessanti il Comando alleato. Oltrepassate a piedi le linee di combattimento dopo non poche peripezie e con continuo rischio della propria vita ed ultimata la sua missione, chiedeva di frequentare un corso di paracadutisti. Dopo aver compiuto ben undici voli di guerra in circostanze fortunose, riusciva finalmente, unica donna in Italia, a lanciarsi col paracadute nel cielo del Friuli alla vigilia della liberazione. Nel corso dell’atterraggio riportava una frattura alla caviglia ed una torsione alla spina dorsale, ma nonostante il dolore lancinante, la sua unica preoccupazione era di prendere subito contatto con la Missione alleata nella zona per consegnarle i documenti che aveva portato con sé. Negli ultimi giorni di guerra, benché claudicante, passava ancora ripetutamente le linee di combattimento per recapitare informazioni ai reparti alleati avanzanti. Bellissima figura di partigiana seppe in ogni circostanza assolvere con rara capacità e virile ardimento i compiti affidatile, dimostrando sempre elevato spirito di sacrificio e sconfinata dedizione alla causa della libertà.»

Nel corso del tempo, Paola Del Din ha continuato a essere un punto di riferimento per la memoria storica italiana. Il 9 aprile 2025, nel suo discorso al Parlamento italiano, Re Carlo III ha reso omaggio al suo coraggio e alla sua collaborazione con i servizi segreti britannici. Il 2 giugno 2025, un nuovo e prestigioso riconoscimento si è aggiunto al suo incredibile percorso: l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce, il grado più alto dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A 101 anni, Paola Del Din rappresenta più che mai un simbolo della Resistenza, della determinazione e della forza d’animo. La sua storia non è solo un ricordo del passato, ma un messaggio per il presente: la libertà è un bene prezioso, conquistato con il sacrificio e da difendere ogni giorno - un’eroina che ha scritto pagine indelebili della storia italiana.


Michele Fiaschi

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