Luglio: il mese tra sole e luna
Non
è un mese. È un’opera in tre atti: luce, storia e canzoni. Una celebrazione in
31 giorni che inizia con un sole teatrale a centro cielo e finisce con i
desideri sussurrati alle stelle cadenti. Certo, quando hai per nome Julius, in
onore di Cesare stesso, non puoi che entrare con passo imperiale.
Un tempo rispondeva al nome Quintilis, era il quinto mese del calendario romano. Poi Giulio, tra un cesareo storico e l’altro, decise che meritava qualcosa di più. E così, nacque una nuova epoca, con un calendario rivisto e corretto, e un mese che sa di conquiste, fuoco estivo e albicocche mature.
Ma sotto l’afa, pulsa la memoria collettiva: il 20 luglio 1969, l’umanità mise piede sulla Luna. Due astronauti in bianco e nero, un piccolo passo sulla polvere e un grande salto nei telegiornali di tutto il mondo. Da allora, ogni volta che il cielo si scurisce, c’è chi cerca la sagoma dell’Apollo 11 riflessa sulla superficie lunare.
E mentre lo sguardo si alzava verso l’universo, c’era anche chi quell’estate la raccontava a suon di musica. Era il 1968 e Riccardo Del Turco cantava con voce nostalgica: “Luglio col bene che ti voglio, vedrai non finirà…” Un inno al cuore sudato, al limone nel ghiaccio, al ventilatore sul tavolo e alla poesia tra mare e montagna.
Intanto, a Siena, il 2 del mese, si corre come se non ci fosse un domani. Il Palio di Provenzano infiamma Piazza del Campo, trasformandola in arena cavalleresca dove le contrade si sfidano a colpi di zoccoli e gloria. La città esplode di tamburi, drappi colorati e urla di emozione ancestrale.
Ma le celebrazioni non si fermano. In America si festeggia il 4 l’indipendenza con barbecue che sfidano le leggi della fisica, in Francia il 14 si celebra la presa della Bastiglia, tra Champagne e balli, magari sotto la Tour Eiffel. E poi c’è Venezia, che fa le cose a modo suo: la terza domenica del mese, la Festa del Redentore accende la laguna con barche illuminate, ponti galleggianti e fuochi che fanno battere i cuori anche ai gondolieri più burberi.
Nel frattempo, la natura dà spettacolo di se. Il cielo si fa terso, la Via Lattea disegna arabeschi, e dai mercati traboccano angurie succulente, pesche profumate, pomodori da capolavoro e zucchine che si abbronzano sul barbecue. Il mondo profuma di basilico e sale marino.
Questa stagione non si limita a esistere: si esibisce, con danze, ricorrenze, risate e silenzi pieni di desideri. E quando il mese volge al termine e ti accorgi che ti mancherà, quel sole sulla pelle, quella leggerezza nei pensieri, c’è solo una cosa da fare, accendere la radio: “vedrai, non finirà…”.
Michele Fiaschi
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