Lo stemma innovativo di Leone XIV

                              evoluzione dello stemma di Leone XIV


Il 14 maggio 2025, la Sala Stampa della Santa Sede, con il comunicato n. 315, ha pubblicato la descrizione araldica dello stemma di Papa Leone XIV, a firma di Don Antonio Pompili (Vicepresidente dell'Istituto Araldico e Genealogico Italiano), tagliato: nel 1° d’azzurro a un giglio d’argento; nel 2° di bianco, al cuore ardente e trafitto da una freccia posta in sbarra, il tutto di rosso e sostenuto da un libro al naturale.

Gli esperti del settore attendevano questa comunicazione per risolvere dei dubbi sull'interpretazione dello stemma,  nati quando era stata mostrata la prima immagine, soprattutto sulla parte inferiore, contraddistinta con una tonalità avorio.

Nella scienza del blasone l’argento è uno dei due metalli usati in che si contrassegna nelle incisioni lasciando in bianco il campo  la figura di questo smalto: Sin dei tempi più antichi il bianco, che in araldica equivale all' argento (Giovan Battista Crollalanza – Enciclopedia araldico cavalleresca).

Leone XIV, nei suoi stemmi precedenti, sia da Vescovo sia Cardinale, aveva sempre contenuto questa regola. Adesso con la sua elezione al Soglio di Pietro, è stata introdotta questa innovazione: la distinzione tra argento e bianco. Suscitando alcune polemiche tra alcuni esperti della scienza araldica.

A mio giudizio è importante ricordare, che l’araldica, in senso lato, è un linguaggio emblematico, per creare un elemento distintivo e non di significazione simbolica, ma ben diversa è quella ecclesiastica, che contiene un significato esclusivamente simbolico. Ecco, in questo senso va intesa la campitura bianca, contraddistinta dell’argento. 

Inoltre nel “Manuale di araldica ecclesiastica nella Chiesa Cattolica” edito nel 2014 dalla Libreria Editrice Vaticana, scritto dal Cardinale Andrea Cordero di Montezemolo e da Don Antonio Pompili, quest’ultimo autore del comunicato e presumibilmente  dello stemma ufficiale di Leone XIV, il bianco è così definito: Colore che può essere talvolta presente figure (o parti di esse) riprodotte naturalisticamente. Pur sostituendo frequentemente l'argento anche in rappresentazioni cromatiche di stemmi, non ne è affatto sinonimo.

Il bianco è simbolo di santità e di purezza, così come indica la talare indossata dal Sommo Pontefice, per questa ragione, secondo me, nasce l’esigenza di fare un distinguo ulteriore. L’avorio usato nella rappresentazione grafica, richiama la sfumatura cromatica impiegata in determinate vesti e paramenti liturgici.

L’emblema agostiniano racchiuso in questo campo, è formato dalla Bibbia chiusa sostenente il cuore fiammeggiante trafitto da una freccia, richiama l’esperienza della conversione del Santo, il quale spiegava con la frase : Vulnerasti cor neun verbo tuo -  Hai trafitto il mio cuore con la tua parola.

L’altra campitura d’azzurro, richiama le altezze dei cieli e si caratterizza per la sua valenza mariana, caratterizzata dal figura del giglio simbolo collegato alla Vergine Maria,  nella tradizione cristiana viene offerto dall'arcangelo Gabriele alla Vergine durante l'Annunciazione.

Lo stemma pontificio riveste una funzione profondamente simbolica e rappresentativa, poiché racchiude l'essenza stessa del Pontefice e del suo pontificato. Attraverso una combinazione di simboli, malti e motto, esso comunica la visione spirituale del Papa, la missione che intende perseguire e i valori che desidera mettere in luce nel corso del suo ministero. In questo modo, la sua raffigurazione diventa un mezzo di espressione visiva della sua guida e del messaggio che vuole trasmettere alla comunità.

Michele Fiaschi

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