Lo stemma di Leone XIV
Sabato 10
maggio è stato reso noto lo stemma di Leone XIV, è timbrato dalla mitra
pontificia, introdotta per la prima
volta da Benedetto XVI e usata da Francesco.
Si tratta uno
scudo tagliato, un termine utilizzato in araldica per indicare una partizione
diagonale dall’alto a destra (sinistra in araldica), in basso a sinistra (destra
in araldica), dividendolo in due parti uguali. Nel primo, il campo è in azzurro
con il giglio bianco: un chiaro richiamo mariano sia nel colore, sia nel fiore,
simbolo collegato alla Vergine Maria,
nella tradizione cristiana viene offerto dall'arcangelo Gabriele alla
Vergine durante l'Annunciazione.
Nel secondo, il
campo è bianco con il libro chiuso cimato dal cuore fiammeggiante trafitto da
una freccia: un esplicito richiamo a Sant’Agostino. Un’immagine, che richiama l’esperienza
della conversione del Santo, il quale spiegava con la frase “Vulnerasti cor
neun verbo tuo” , Hai trafitto il mio cuore con la tua parola.
Il motto contenuto
nel cartiglio esterno al di sotto dello scudo, scelto dal neoeletto Papa Leone
XIV è: "In Illo uno unum". Trae ispirazione da un'espressione
di Sant’Agostino contenuta nell’Esposizione sul Salmo 127, tale frase sottolinea l'idea che, nell'unico
Cristo, tutti sono uniti in un'unica realtà spirituale. La mitra pontificia
raffigurata nel suo stemma, a ricordo delle simbologie della tiara, è di
argento e porta tre fasce d'oro (i tre suddetti poteri di Ordine, Giurisdizione
e Magistero), collegati verticalmente fra di loro al centro per indicare la
loro unità nella stessa persona. Questa scelta conferma la svolta, introdotta
da Benedetto XVI, verso una
rappresentazione più semplice del papato, riflettendo anche una sensibilità
moderna, mirata a sottolineare l’umiltà e la natura pastorale del ministero
petrino.
Non è stata
diffusa, per il momento, la descrizione araldica ufficiale, detta blasonatura,
che descrive verbalmente secondo regole rigorose e antiche della scienza del
blasone. Possiamo ipotizzare, “tagliato: nel 1° d'azzurro al giglio
d'argento; nel 2° d'argento al libro chiuso di pelle al naturale, cimato al cuore
fiammeggiante trafitto da una freccia di rosso”
Michele Fiaschi
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