Il Conclave: un viaggio nella tradizione e nella spiritualità
La storia sua storia è strettamente legata a Viterbo, una città che, nel XIII secolo, divenne protagonista di uno degli episodi più curiosi della tradizione papale.
Nel 1268, alla morte di Papa Clemente IV, iniziò uno dei Conclavi più lunghi della storia. I cardinali elettori si riunirono nel Palazzo dei Papi di Viterbo, ma i negoziati si protrassero per quasi tre anni a causa delle divisioni interne. La situazione divenne insostenibile, e i cittadini viterbesi—stanchi dell'attesa—decisero di prendere provvedimenti drastici: chiusero a chiave i cardinali nella sala del Conclave (cum clave), limitando le loro comodità. Non solo: per accelerare la decisione, rimossero persino il tetto del palazzo, esponendo gli elettori alle intemperie.
Solo nel 1271 si arrivò finalmente a un verdetto: fu eletto Papa Gregorio X, che, proprio sulla base di questa esperienza, promulgò regolamenti più rigidi per evitare simili ritardi in futuro. Così nacque l'attuale sistema del Conclave, con regole chiare e votazioni serrate.
Il Conclave è uno dei momenti più solenni e misteriosi della Chiesa cattolica. È un rito antico che, pur adattandosi ai tempi, conserva un fascino immutato e un profondo significato spirituale. La sua regolamentazione è affidata alla Universi dominici gregis, la Costituzione apostolica emanata da Giovanni Paolo II nel 1996 e aggiornata da Benedetto XVI nel 2013. Questo documento stabilisce le norme da seguire nel periodo di Sede Vacante e durante l’elezione del nuovo Pontefice.
Il prossimo 7 maggio, giorno dell’inizio ufficiale del Conclave è segnato da rituali carichi di significato. La mattina viene celebrata la Messa Pro Eligendo Pontifice (per l’elezione del Pontefice) nella Basilica di San Pietro, un momento di raccoglimento per invocare l’illuminazione divina nella scelta del futuro Papa. Poi, nel pomeriggio, i cardinali elettori si radunano nella Cappella Paolina prima di muoversi in processione verso la Cappella Sistina. L’ingresso è accompagnato da un gesto solenne: ciascun cardinale giura sulla Bibbia di mantenere il massimo riserbo su quanto accadrà. Poi, l’arcivescovo Diego Ravelli pronuncia il celebre Extra omnes —“Fuori tutti”— invitando gli estranei a lasciare la Cappella, che viene chiusa a chiave. Da questo momento inizia ufficialmente il Conclave, preceduto da una meditazione spirituale guidata dal cardinale cappuccino Raniero Cantalamessa.
Il processo di votazione segue regole precise. Toccherà al cardinale Pietro Parolin presiedere, mentre il camerlengo, il cardinale Kevin Farrell, supervisiona lo svolgimento. Ogni cardinale scrive il nome del candidato prescelto sulla scheda e la deposita nell’urna, dopo aver pronunciato: “Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che , secondo Dio, ritengo debba essere eletto”.
Per essere eletto, un candidato deve ottenere almeno i due terzi dei voti: 89 su 133. Se nessuno raggiunge il quorum, le schede vengono bruciate, generando la famosa fumata nera.
Dal secondo giorno, le votazioni si intensificano, con due scrutini al mattino e due al pomeriggio. Se dopo 34 votazioni non si è giunti a un verdetto, la scelta si restringe ai due candidati più votati, con solo gli altri cardinali aventi diritto a esprimere la preferenza.
Quando finalmente un candidato raccoglie il numero necessario di voti, gli viene chiesto se accetta l’elezione e quale nome desidera assumere. Solo allora viene prodotta la fumata bianca, annuncio mondiale dell’avvenuta elezione del nuovo Papa.
Nel frattempo, il cardinale protodiacono si affaccia dalla Loggia centrale di San Pietro per proclamare l’atteso Habemus Papam, rivelando il nome del Pontefice e il titolo scelto. Poco dopo, il Papa eletto compare sul balcone per impartire la sua prima benedizione Urbi et Orbi.
Un momento indelebile che resta impresso nella storia, come fu per l’elezione di Papa Francesco nel 2013, quando si affacciò alla Loggia e pronunciò un saluto semplice ma dirompente: “Buonasera”. Un gesto di umiltà che fece il giro del mondo e divenne immediatamente iconico.
Il Conclave è un evento di fede, tradizione e mistero, ogni sua fase è intrisa di solennità, il suo svolgimento segna una svolta non solo per la Chiesa cattolica, ma per milioni di fedeli in tutto il mondo. È un momento che rappresenta la continuità di una storia millenaria e, allo stesso tempo, l’inizio di un nuovo cammino per il Pontefice appena eletto.
Michele Fiaschi
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