Le origini dell'uovo di Pasqua


L’uovo sin dall’antichità è legato alla simbologia della vita ed è il simbolo che meglio interpreta il significato del miracolo della Resurrezione di Cristo. Secondo una leggenda popolare, Maria Maddalena annunciò all'imperatore Tiberio la resurrezione di Gesù presentandogli un uovo dipinto di rosso: simboleggiando il sangue di Cristo e la redenzione dell'umanità. La tradizione dell’uovo pasquale ebbe origine tra i primi cristiani della Mesopotamia, i quali applicarono la colorazione rossa per ricordare il sangue  versato alla sua crocifissione. A partire dal Medioevo, in Germania si diffuse l’usanza popolare donare uova bollite, raccolte in foglie e fiori in maniera da permettere una colorazione naturale e con il passare dei secoli nacque la tradizione di portarle in chiesa per essere benedette.   I colori erano ottenuti  con le bucce di cipolla cotte colorano il guscio di marrone; le foglie di edera e ortica rendono verdi le uova; succo di rape rosse per il rosso. Anche nella tradizione balcanica e greco-ortodossa l'uovo di gallina, cucinato sodo, da secoli viene colorato, tradizionalmente di rosso, simbolo della passione di Cristo, e consumato a Pasqua e nei giorni successivi. In molti riti, si compie la benedizione pubblica.

L’uova di cioccolato ha invece origine nel settecento, fu il cioccolatiere francese David Chaillou a inventarlo su commissione del re Luigi XIV. Successivamente, il pasticcerie olandese Van Hauten, nel 1828 progettò uno stampo concavo per permettere la creazione di uova sottili, vuote all'interno, in maniera da potervi inserire una piccola sorpresa. Non mi resta che augurarvi: buona Pasqua a tutti Voi!

Michele Fiaschi


 

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