Anche l'Onu ha i suoi Cryptobolli
Il 24 novembre 2020, l’Onu ha emesso i suoi primi “Crypto-Francobolli”,
i bolli 2.0. “E’ una nuova generazione
di francobolli che sono collegati alla blockchain di Ethereum”, così sono stati
presentati dell’Amministrazione Postale delle Nazioni Unite (APNU), che li ha
emessi.
L’ANPU si occupa dell’emissioni filateliche e del servizio postale
dell’organizzazione; il primo francobollo Onu fu emesso il 24 ottobre 1951, in
occasione della Giornata delle Nazioni Unite e in seguito all’accordo con gli
Stati Uniti, per l’uso esclusivo all’interno delle sede di New York.
Successivamente nel 1969, fu istituito l’ufficio di Ginevra e infine
nel 1979 quello di Vienna.
I valori con valuta in dollari
possono essere usati unicamente per la posta in partenza dalla sede di New
York, quelli in franchi svizzeri dagli
uffici di Ginevra e quelli in euro dagli
uffici di Vienna.
Nel dicembre del 2018, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antònio
Guterres ha lanciato per la prima volta in assoluto una strategia riguardo alle
Nuove Tecnologie per le Nazioni Unite. L’obiettivo di questa iniziativa è di
definire come il sistema delle Nazioni Unite supporterà l’uso di nuove tecnologie
come l’intelligenza artificiale, la biotecnologia, la blockchain e la robotica,
per accelerare il raggiungimento dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile del
2030 e facilitare l’allineamento con i valori sanciti dalla Carta delle Nazioni
Unite, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e le norme e gli
standards del diritto internazionale.
In linea con questa nuova strategia, l’Amministrazione Postale delle
Nazioni Unite ha deciso di emettere i primi "Cryptobolli". I Francobolli sono stati sviluppati in collaborazione con l’Ufficio
delle Informazioni e della Tecnologia delle Nazioni Unite e funziona su
Ethereum Blockchain. Il 24 novembre 2020 sono stati emessi tre minifogli,
ciascuno di un francobollo nelle denominazioni di US$ 7.75, CHF 8,00 e € 7,00;
stampati in esacromia e disegnati da Sergio Baradat.
Ogni “Criptobollo” reca una vignetta in cui è stilizzata la sede di
emissione e reca un codice segreto
univoco nascosto dietro un'area da grattare, che consente al suo proprietario di attivare
esattamente una controparte di quel valore sulla blockchain. La tiratura è limitata a 90.000 francobolli in
totale, 30.000 per ufficio di emissione.
Ciascuno è collegato a un obiettivo di sviluppo sostenibile, per un
totale 17 obiettivi, per ciascuna sede. La creazione, la proprietà, lo scambio
e il commercio di questi valori digitali è gestito tramite uno smart contract
implementato sulla blockchain di Ethereum.
Questi nuovi tipi di bollo hanno la particolarità di avere un nuovo
ruolo: quello si essere oggetto di collezione virtuale oltre che tradizionale.
Come già realizzato da altre amministrazioni postali, anche l’ANPU è
precorritrice del francobollo 2.0., ma chissà se in futuro tale sistema potrà
essere integrato totalmente con un sistema tradizionale come quello delle
spedizioni, oppure resterà fruibile soltanto per i soli collezionisti.
Michele Fiaschi
Commenti
Posta un commento