Il Tricolore italiano si festeggia il 7 gennaio
Ogni 7 gennaio si celebra la Festa del Tricolore, istituita per
ricordare la nascita della bandiera d'Italia. La bandiera è un simbolo visivo
importante che rappresenta l’identità, la storia e l’appartenenza di un popolo, svolgendo un ruolo
significativo nell'espressione di valori e ideali di diversi contesti culturali
e sociali. Spesso contiene colori, emblemi
o disegni che riflettono la storia, la geografia, la cultura e i valori
fondanti di una nazione. Elementi che unisco un popolo: è la carta d’identità di uno Stato, lo distingue dagli altri.
La forma odierna, un'asta con un drappo, nacque in Oriente, ma il suo uso si generalizzò durante il medioevo, infatti la parola deriva dal latino
medievale bandum, ovvero compagnia di
soldati raccolti sotto un'unica insegna, che a sua volta risaliva al gotico
bandwian, fare un segnale.
Il nostro tricolore risale alla Rivoluzione francese, ed ispirò il
movimento di indipendenza italiano. Significando valori profondamente radicati
nell’ideologia rivoluzionaria, il verde rappresentava la speranza, il bianco la
fede e il rosso la carità. Questi colori
vennero adottati per la prima volta, come bandiera con tre bande orizzontali, il 7 gennaio 1797 dalla Repubblica Cisalpina,
a seguito della campagna d’Italia di Napoleone. Negli anni successivi, la Repubblica cambiò più volte nome, trasformandosi
in altre entità statali. Tuttavia, il tricolore rimase come simbolo di questi
cambiamenti politici ed ideologici. Con la caduta di Napoleone e il Congresso di
Vienna nel 1815, gran parte dell’Italia tornò sotto il controllo di monarchie
straniere o di dinastie locali. Il tricolore sopravvisse, divenendo il drappo
simbolo di resistenza contro il dominio straniero, quale segno di unità
nazionale. Continuò ad essere innalzato, quale emblema di libertà, nei moti del
1831, infiammando gli entusiasmi e l’ispirazione dei poeti, come scrisse nel
1847, Goffredo Mameli nel Canto degli Italiani, in una strofa citando la
bandiera italiana:
«Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
di fonderci insieme,
già l'ora suonò».
Il processo di trasformazione della bandiera d'Italia in uno dei
simboli patri italiani fu completato, consolidandosi definitivamente, durante i
moti milanesi nel 1848. Un tricolore di fortuna formato da camicie rosse,
mostre verdi e un lenzuolo bianco, fu issato sul pennone della nave che riportava
Giuseppe Garibaldi in Italia dall'America meridionale poco dopo l'inizio della
prima guerra d'indipendenza. L'8 maggio 1848 il vessillo tricolore diventò la bandiera
nazionale ufficiale del Regno di Sardegna e fu innalzato per la prima volta su
Palazzo Madama a Torino, sede del Senato Subalpino.
Il 17 marzo 1861 fu proclamato il Regno d'Italia e la sua bandiera
continuò ad essere, per consuetudine, quella della prima guerra d'indipendenza.
Soltanto nel 1925 si definirono, per legge, i modelli della bandiera nazionale
e della bandiera di Stato.
Con la nascita della Repubblica, il decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall'Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all'articolo 12 della nostra Carta Costituzionale. Ci fu molto emozione, quando il presidente Meuccio Ruini, della "Commissione dei 75" incaricata di redigere il testo costituzionale, pose ai voti la nuova formula proposta: «La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni». Durante l’approvazione, l'Assemblea e il pubblico delle tribune si levarono in piedi, con vivissimi, generali, prolungati applausi.
Il nostro tricolore rappresenta l’unità d’Italia e ripercorrere le vicissitudini che hanno portato alla costituzione della nostra Repubblica, divenendo il simbolo indiscusso della conquistata libertà: emblema della nostra identità, della coesione e dell'appartenenza. Dobbiamo essere davvero fieri! Onore al Tricolore e viva l’Italia!
Michele Fiaschi
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